Home Stampa 3D Manifattura additiva: +25% annuo fino al 2020

Manifattura additiva: +25% annuo fino al 2020

Il mercato globale della stampa 3D per la produzione (manifattura additiva) è destinato a crescere dai 4,5 miliardi di dollari di oggi a 17,2 miliardi nel 2020, secondo una ricerca condotta da At Kearney.

Le spinte principali verranno dagli enormi benefici all’industria (time to market), ai consumatori (personalizzazione) e alla società (la riduzione dei rifiuti).

Il recente studio “3D Printing: una rivoluzione nel manufacturing” di At Kearney indica infatti dove la tecnologia si trova oggi, settore per settore, e come è destinata a crescere a nel prossimo decennio.

Gioielli ed energia cresceranno di più

Nella stampa 3D, il mercato complessivo di hardware, forniture e servizi si espanderà molto nei prossimi cinque anni. Oggi il mercato vale circa 4,5 miliardi di dollari con l’aerospaziale (compresa la Difesa) e industriale (comprese costruzioni) appaiate in prima posizione (18%), mentre la sanità vale circa il 16%; automotive e gioielleria rappresentano entrambi una quota di mercato del 12%, l’energia detiene il 5% e tutti gli altri impieghi valgono il 20% del totale.

Nei prossimi sei anni il mercato è destinato a crescere con un tasso composto di crescita del 25% l’anno. Il motore più potente dovrebbe essere la gioielleria, che crescerà tra il 30% e il 35%, seguita dall’energetico (25% – 30%); sostenuti anche aerospaziale, automobilistico e industriale (20% – 25%).

Le cinque dimensioni del boom

Il boom nella domanda di manifattura additiva si basa su diversi vantaggi che questa tecnologia ha rispetto alle forme tradizionali di produzione. At Kearney propone un modello di riferimento, che definisce ciascun settore di mercato come una combinazione di elementi attivi su cinque dimensioni: personalizzazione, nuove capacità, accelerazione (lead time), supply chain ed ecologia.

Con “nuove capacità” l’analista sembra intendere “costi economici per l’avvio della produzione”, dato che la spiega dicendo che ora gli oggetti posso essere prodotti in massa senza gli alti costi fissi dovuti a specifici progetti.

Vediamo le cinque dimensioni in un minimo di dettaglio. La cosiddetta personalizzazione di massa supera la produzione di massa, avvicinandosi ai desideri del singolo utente/acquirente. I costi fissi della produzione di massa, così come quelli per specifiche progettazioni, non esistono più, con evidenti vantaggi in termini economici. Tutte le fasi di progettazione e produzione sono accelerate ed anticipate, grazie anche ai data model disponibili, con grande riduzione del time to market.

La produzione può essere avvicinata ai punti di smercio in modo semplice, inoltre riducendo gli approvvigionamenti della singola unità produttiva. Infine la produzione additiva garantisce una maggiore efficienza (meno sprechi), spesso consentendo il riuso degli scarti.

In conclusione, benché le forme della produzione tradizionale continueranno ad avere un posto nella più ampia catena di produzione del valore, commenta At Kearney, la stampa 3D è destinata a rivoluzionare l’intero panorama. Le aziende la implementeranno: la questione non è se, ma quando. Certamente la produzione additiva si svilupperà velocemente nelle aree in cui le suddette cinque dimensioni siano immediatamente applicabili, principalmente per la prototipazione (time to market), gli impianti medici individuali (personalizzazione di massa) e i componenti dei jet (economia e riduzione dei rifiuti).

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