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Vader, la ceramica per il getto di metallo

Sarà breve l’attesa per vedere la stampa a getto di metallo in un modello commerciale, nell’idea della Vader Systems.

Alla Imts di Chicago, presso il padiglione sulla sintesi additiva, farà la prima uscita il modello Mark One.

Circa tre anni fa Vader Systems, una piccola start-up con sede a Buffalo, New York, lanciò un rivoluzionario processo di stampa in metallo il cui getto di metallo fuso passa attraverso una testina in ceramica.

Al prezzo di 400 mila dollari, il Mark One promette di essere più conveniente rispetto alla concorrenza.

Il nome dell’azienda può evocare oscuri presagi dal mondo della space opera, ma è semplice coincidenza, in quanto si tratta del cognome del fondatore.

La società di Scott Vader si basa sulla tecnologia MagnetoJet pensata dal figlio Zachary.

La testina ceramica attuale è unica sul mercato: supporta fino a 1.000 gocce al secondo su singolo ugello, ma nulla vieta di usarne di più, con un limite teorico di ben mille ugelli, quindi un milione di gocce. Le goccioline sono controllate magneticamente – da qui il nome della tecnologia – ed oggi per l’alluminio, unico metallo di avvio, si riesce a formarne di dimensioni tra 600 e 200 micrometri.

L’attuale temperatura di funzionamento è 750°C, ma nella prossima versione verrà portata a 1.200°C, per usare altri metalli. Sono in fase di test oro, argento, ottone e rame; successivamente si aggiungerà l’acciaio. Non serve raffreddamento: la testina ospita 2 grammi di liquido e tutte le parti sono chiuse, quando non in doppia camera. All’uscita, i pezzi sono alla temperatura di soli 30°C. Il volume di stampa è un cubo di circa 30cm di lato, ma non c’è nessun limite teorico.

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