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Un orecchio creato con stampa 3D e staminali

I medici della University of California di Los Angeles e del Centro di Medicina Rigenerativa dell’Università di Edimburgo hanno perfezionato una nuova tecnica per far crescere un orecchio umano completamente formato, usando le cellule staminali dei pazienti.

Lo hanno fatto con uno stampo in 3D in polimero di un orecchio, poi impiantato con cellule staminali prelevate dal grasso del paziente.

Il nuovo approccio potrebbe cambiare tutto il sistema di cura, ha detto allo Smithsonian Magazine il dottor Ken Stewart, uno dei ricercatori e chirurgo plastico presso il Royal Hospital for Sick Children.

I ricercatori, in particolare, pensano a risolvere i problemi ai bambini affetti da microtia, una deformità congenita che provoca una riduzione dello sviluppo dell’orecchio, insieme a una serie di problemi di udito.

Attualmente la creazione di un nuovo orecchio per un paziente affetto da microtia parte con il prelevamento della cartilagine da una costola, con cui il chirurgo forma l’orecchio e lo innesta sotto la pelle. Un metodo ritenuto complesso e rischioso e non in grado di creare un orecchio senziente.

Per la nuova tecnica è stato utilizzato uno scanner Artec 3D per creare un modello digitale dell’orecchio del paziente in modo da stamparlo in 3D. E se il paziente è affetto da microtia a entrambe le orecchie viene utilizzato come modello l’orecchio di un membro della famiglia. Nel modello stampato in 3D vengono poi iniettate le cellule staminali che, tendendo ad aggrapparsi, rigenerano i tessuti. Lo scaffold polimerico degrada, lasciando un orecchio completo fatto di cellule cartilagininose.

La chiave di questo processo è il fatto che le cellule staminali sono derivate da grassi. In primo luogo la loro estrazione è meno invasiva rispetto a quella del midollo osseo. Poi il grasso contiene il miglior tipo di cellule staminali per questo tipo di processo, perché sono abbondanti e facili da estrarre. Inoltre il tessuto adiposo contiene cellule staminali mesenchimali, ossia cellule staminali multipotenti che hanno la capacità di far crescere cellule connettivali.

I ricercatori sottolineano che questa tecnologia ha il potenziale per andare ben oltre la cura della microtia ed è applicabile anche a pazienti che hanno perso un orecchio per via di un tumore, o che hanno bisogno di altre parti del corpo costituite da cartilagine: naso,  articolazioni del ginocchio o articolazioni dell’anca.

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