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Prototek, dall’oro nasce la produzione additiva

Prototek è un service di Valenza (Alessandria) che si occupa di prototipazione rapida con uno staff composto da dieci progettisti CAD, quattro tecnici di prototipazione rapida, un artigiano esperto in stampi siliconici e altre figure dedicate all’amministrazione, il servizio clienti e il marketing. Il 70% della sua attività è rivolta al settore gioielliero, mentre il restante 30% è rivolto a industrie di ogni settore.

Il service dispone di venti sistemi di stampa professionale, con possibilità quindi di spaziare tra diverse tecnologie additive tra cui MultiJet Printing, ColorJet Printing, Stereolitografia, Sinterizzazione laser, FFF. Di recente ha introdotto anche la stampa 3D di metalli, grazie all’investimento in una ProX100 di 3DSystems (Direct Metal Printing).

L’azienda di Valenza è stata una delle prime realtà italiane a introdurre la stampa 3D, grazie alla prima macchina messa in funzione nel 2001 quando di manifattura additiva si parlava più che altro tra gli addetti ai lavori.

«Siamo nati nel 2007 – racconta Andrea Barchi, Chief Operating Officer di Prototek – con il focus specifico di diventare il partner ideale per lo sviluppo di nuovi modelli nel campo della gioielleria, ma con il tempo abbiamo allargato l’offerta di materiali ad alta definizione rivolgendoci a un più ampio spettro di clienti. Con l’introduzione della stampa in materiali plastici, metallo e l’offerta di differenti trattamenti di finitura, siamo diventati a tutti gli effetti un service ad ampio spettro e un centro di produzione additiva».

Andrea Barchi, Chief Operating Officer di Prototek

Le richieste più frequenti e classiche che riceve Prototek sono legate alla produzione additiva di prototipi le cui finalità possono essere di natura estetica, ergonomica o funzionale.

Come è noto, con l’introduzione dei polimeri plastici e della stampa diretta in metallo è possibile oggi produrre parti funzionali e durevoli offrendo un’importante alternativa alle tecnologie produttive tradizionali.

«Disponendo di un preparato e attento staff di progettazione CAD – aggiunge Barchi – molto spesso riceviamo richieste di sviluppo di prodotti nuovi partendo da zero. In questi casi è necessario studiare, oltre alle forme, la meccanica dei prodotti. ci sono poi le richieste bizzarre come ad esempio le scansioni di persone in posizioni o atteggiamenti particolari per la stampa di miniature a colori. Soddisfiamo le richieste dei clienti cercando di trovare la soluzione più adatta mediante l’utilizzo della nostra esperienza di progettazione e l’utilizzo delle nostre attrezzature, che comprendono tra l’altro cinque scanner 3D oltre alle venti stampanti professionali citate. Molti brand del campo della gioielleria sviluppano i nuovi progetti grazie ai nostri servizi facendosi accompagnare fino alla produzione in serie di cere per microfusione. Produciamo parti plastiche che vengono montate direttamente su dispositivi di uso comune. Recentemente abbiamo inoltre svolto un importante servizio di scansione 3D e stampa finalizzato al recupero di un’importante bene storico, una di quelle opere d’arte che rendono da sempre l’Italia così unica. È stato un grande onore».

 

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