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Prosilas, additive manufacturing da Formula 1

Prosilas, realtà nata 15 anni fa dall’idea visionaria di un ingegnere marchigiano, che voleva creare plastici per il mondo dell’architettura, oggi è diventata un centro industriale di additive manufacturing con polimeri ad alto impatto ingegneristico.

Nel 2003 Giulio Menco decise con altri due soci di aprire la sua società a Civitanova Marche investendo da subito nell’acquisto di una stampante 3D EOS P 380.

All’inizio l’idea era di produrre prototipi utili alle progettazioni di architetti e ingegneri. Questa attività, però, non fu mai realmente sviluppata come linea di business e da subito l’imprenditore suscitò l’attenzione di una grande azienda del settore dedicato ai giochi per bambini, come Clementoni, e di alcune imprese del comparto dell’illuminotecnica, come iGuzzini. Queste attenziono furono il motore di uno sviluppo che non tardò ad arrivare e che oggi vede l’azienda importante realtà italiana per la sinterizzazione laser di polimeri.

Nel 2008 i due soci abbandonarono l’azienda e Vanna Menco, figlia di Giulio, subentrò come amministratore delegato di Prosilas. Nel 2009 l’impresa decise di investire nuovamente nella storica collaborazione con EOS, acquistando un nuovo sistema EOS P 395 per la produzione di polimeri garantendo così una crescita esponenziale dei volumi di attività e fatturato.

Prosilas ha scelto di orientare gran parte della sua attenzione verso la produzione di grandi parti e si specializza in modo particolare nel settore dell’automotive, rinnovando il suo parco macchine ogni anno fino ad arrivare, tra il 2017 e il 2018, all’acquisto di quei due sistemi EOS P 770 che hanno portato la realtà italiana ad avere un totale di 9 sistemi della società tedesca per la sinterizzazione plastica.

Queste ultime macchine, inoltre, hanno permesso a Prosilas di avere due camere di lavorazione ancora più grandi, con una capacità di volumi di produzione maggiori che hanno consentito all’impresa di raggiungere nel 2017 un fatturato di oltre due milioni di euro, con uno staff che da una persona nel 2003 oggi conta circa 20 dipendenti e un modello di business tanto flessibile da poter passare dall’automotive al fashion e dal settore dei giocattoli per i più piccoli a quello dell’healthcare.

Per Vanna Menco, Amministratore Delegato di Prosilas, “noi siamo la conferma del fatto che l’Italia sia pronta ormai per l’additive manufacturing e questo è sottolineato anche dalla varietà dei settori e dei clienti con cui ci confrontiamo ogni giorno, passando dai giochi per bambini alla MotoGP e dalla Formula 1 al settore della moda. Un ventaglio di nuove opportunità che si arricchisce costantemente grazie alla flessibilità di una tecnologia, come quella proposta da EOS, che ci permette di diversificare la nostra attività, rispondendo nella maniera migliore a ogni esigenza dei nostri clienti e raggiungendo sempre nuovi traguardi sia in termini di business, sia sotto il profilo dell’innovazione”.

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