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Materialise parla alle industrie in lingua additiva

Al MECSPE 2017 di Parma il 23-25 marzo Materialise, spiegherà e mostrerà in che modo le industrie, dal settore automobilistico e aerospaziale alle fonderie e al settore della moda, possono cogliere le opportunità della manifattura additiva.

I vantaggi che hanno visto la stampa 3D spingere la prototipazione a livelli innovativi, grazie alla riduzione dei costi e dei tempi di consegna dei modelli e alla possibilità di sviluppare e modificare velocemente i modelli, permeano ormai l’intero ciclo di sviluppo dei prodotti.

Quello che era il punto di partenza innovativo si è trasformato in una soluzione end-to-end, in grado di far fronte a numerose sfide aziendali reali.

Tuttavia, secondo Alessio Esposti, Account Manager Materialise per l’Italia, si tratta di una soluzione che ancora molte aziende trascurano. «Le aziende italiane stanno sfruttando appieno i vantaggi della stampa 3D? Non saprei. La stampa 3D è una tecnologia innovativa e focalizzata sul futuro ma per ironia della sorte spesso è proprio questa etichetta a tenere a freno il progresso – afferma Esposti -. Comprensibilmente, le aziende potrebbero farsi distrarre dagli interrogativi su ciò che riserva il futuro, perdendosi quello che già esiste, col rischio di trovarsi in un limbo e rimanere indietro».

Dal prototipo al ciclo di sviluppo di un prodotto

Quindi, cosa è già possibile fin d’ora per le industrie? La possibilità di apportare continui aggiornamenti progettuali a costo zero alle parti di produzione o ai prodotti finali permette alle start-up un ingresso più rapido sul mercato e alle aziende consolidate di reagire al meglio alle condizioni dei mercati.

Una vasta gamma di materiali, tecniche di progettazione e la natura stessa del processo di produzione additiva (anziché sottrattiva) permettono di ottenere per i prodotti funzionalità innovative, prima impossibili da raggiungere. I prodotti possono essere leggeri senza compromessi nella robustezza; forme, texture e strutture interne – impossibili o costose da ottenere attraverso la lavorazione con utensili – possono migliorare le prestazioni e l’aspetto esteriore di un prodotto.

Come sottolinea Esposti, «non si tratta di aspetti positivi di piccola entità ma di vantaggi enormi per quanto concerne lo sviluppo dei prodotti, che possono essere usati dalle aziende per caratterizzare il proprio marchio e per distinguersi dalla massa. Tra queste aziende vi è ad esempio la Nuova Società Piemontese Automobili, che ha utilizzato la stampa 3D come tecnologia di produzione in serie per Bicicletto, una e-bike più leggera, che può essere prodotta in modo più rapido ed economicamente più conveniente, dotata di parti personalizzate usate per creare caratteristiche iconiche e distintive. Oppure l’azienda italiana di droni Soleon, che si avvale della rapidità e della libertà progettuale offerte dalla stampa 3D per creare e adattare di continuo e con rapidità parti di droni complesse, per una rapida distribuzione ai clienti, tra cui i servizi di soccorso di emergenza che utilizzano questa tecnologia per complesse missioni di ricerca e salvataggio».

Industrie libere dai vincoli della supply chain

Secondo le previsioni degli analisti gli investimenti in una maggiore digitalizzazione delle industrie e nel supporto di un’integrazione estesa all’intera azienda aumenterà del 118% entro il 2020 a supporto dell’industria 4.0. Questa cifra, per quanto importante, non dovrebbe sorprendere i settori industriali che hanno già risposto al costante richiamo del progresso digitale. Quello che invece può sorprendere è il fatto che lo stesso studio ha rivelato che un terzo dei produttori già ritiene elevato il proprio livello di digitalizzazione.

È probabile che la digitalizzazione della supply chain sia già ampiamente presente in questo gruppo ed è un’area in cui la stampa 3D sta aprendo significative possibilità e non soltanto per quanto concerne la cosiddetta “produzione on-demand”.

Per Esposti «la velocità e l’assenza della necessità di utensili che caratterizzano la stampa 3D eliminano le barriere, proibitive dal punto di vista del tempo e del denaro, rappresentate da impianto, avvio ed evoluzione di un prodotto. Ciò significa che le aziende non sono più soggette alle limitazioni imposte da lunghi cicli di produzione o dalle esigenze di immagazzinaggio delle  giacenze. Le supply chain diventano così più snelle, accurate, reattive ed economicamente convenienti, un concetto che di certo ha fatto proprio un’azienda italiana innovatrice nel settore della calce: QualiCal, che ha coniugato questi vantaggi con l’opportunità di integrare le soluzioni digitali al fine di rivoluzionare l’indicazione del livello di pietra da calce nei forni  industriali».

L’integrazione tra sistemi online, strumenti di automazione progettuale e piattaforme di ordinazione presso stabilimenti di produzione per la stampa 3D sta creando supply chain digitali che rompono gli schemi in ogni senso. «La nostra collaborazione creativa con il pioniere del settore ottico Hoya Vision Care ne costituisce un esempio eccellente. L’integrazione tra la tecnologia di scansione facciale 3D, il software di posizionamento lenti e progettazione 3D e una piattaforma di ordinazione digitale ha semplificato una produzione “dalla fabbrica al viso” e un processo di distribuzione in grado di rispondere alla richiesta di occhialeria su misura da parte dei clienti».

Il valore della personalizzazione

La personalizzazione, come quella offerta da Hoya, è fondamentale per le industrie moderne. In un mondo in cui la fedeltà al marchio ha i giorni contati, in cui il 90% dei marchi leader nei beni di consumo continua a perdere quote di mercato in categorie la cui crescita continua ad essere frenata, la necessità di differenziarsi e di conseguire un vantaggio competitivo non è mai stata così forte. E sebbene il problema sia percepito con maggiore intensità nel mercato dei beni di consumo, i settori B2B non ne sono esenti.

La maggior parte delle industrie trova una soluzione nello sviluppo di nuovi modelli di business, ma si tratta di un obiettivo non facile da conseguire. Trovare un equilibrio tra i principi di snellimento e una strategia di produzione su ordinazione (MTO, Make to Order) non è facile. O almeno non lo era in passato.

«La personalizzazione è sempre stata considerata difficile e allo stesso tempo scarsamente redditizia – dice Esposti – il fatto è che oggi è diventata un elemento essenziale. L’alto grado di personalizzazione offerto dalla stampa 3D, associato al miglioramento delle tecnologie di produzione, si traduce ad esempio, per un marchio di calzature, nella vantaggiosa possibilità di offrire solette personalizzate; due attori chiave nella filiera dell’alta moda, come Miles e Lineapiù, possono personalizzare in modo economicamente conveniente gli stessi materiali impiegati; un fornitore di utensili di produzione può offrire soluzioni create su misura per le applicazioni a ciclo di produzione breve e in grado di dare ai suoi clienti il vantaggio della personalizzazione. Il numero di opportunità di business che da incerte sono diventate vantaggiose è davvero infinito».

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