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La stampa 3D è entrata al Parlamento europeo

Presso il Parlamento europeo a Bruxelles si è tenuto un evento sullo stato dell’arte dell’additive manufacturing in Europa organizzato da Cecimo, l’associazione europea delle macchine utensili.

Sono intervenuti vari attori della stampa 3D per discutere delle (poche) politiche messe in atto sinora dagli Stati membri in materia produzione additiva e sulle strategie per il futuro.

Al Parlamento europeo hanno parlato esponenti di Ultimaker, Materialise, Siemens, Stratasys, ma anche Antonio Alliva di 3DiTALY.

3ditaly Cecimo Antonio Alliva Parlamento europeo

I politici non hanno avuto difficoltà a riconoscere le potenzialità e il forte impatto economico e sociale dell’additive manufacturing.

L’Europarlamentare italiano Dario Tamburrano ha condotto i lavori sulle applicazioni della stampa 3D, dando anche un esempio personale, un oggetto progettato da lui con un tool online e stampato in PLA.

Il Direttore Generale di Cecimo, Filip Geerts, e il Direttore delle Commissione Ricerca ed Innovazione della Commissione Europea, Peter Dröll, hanno confermato che esiste un impegno europeo nel tracciare le linee guida, sia in campo legislativom sia sul fronte delle azioni di sostegno finanziario al settore.

Ma la richiesta proveniente dal mondo dell’industria è stata unanime: servono linee guida comuni che possano definire in modo chiaro i processi di lavorazione della stampa 3D senza soffocare la nascita di una nuova economia dal basso.

La proposta italiana: un Ente per il manufacturing

Alliva di 3DiTALY ha sottolineato l’importanza del ruolo della formazione, sia nelle aziende, sia nelle scuole, ribadendo la necessità di un aggiornamento degli attuali processi produttivi nelle aziende manifatturiere, che devono integrare nuove tecnologie e modelli senza sostituire quelli tradizionali, gestendo così una contaminazione tra vecchio e nuovo. Così la realtà romana ha proposto la creazione di un ente Europeo che con l’apporto di tutti sia in grado di definire le strategie da seguire nella consulenza e nella formazione alle aziende manifatturiere.

Per quanto riguarda la regolamentazione 3DiTALY ha voluto esprimere preoccupazione per la mancanza di uniformità comunitaria nell’utilizzo delle stampanti 3D, una carenza che potrebbe creare frammentazioni e diversità normative, rischiando anche di soffocare la nascita di start up della manifattura digitale.

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