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GiMax3D… e tre

A meno di un anno dalla fondazione, la startup toscana specializzata nella produzione di stampanti 3D ha appena terminato lo sviluppo del suo terzo modello: la piccola Maty a singolo estrusore e con piano riscaldato.

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Cresce velocemente la stampa 3D. Su tutti i fronti, da 3D Printing Creative che da semplice sito si è evoluto in un progetto che comprende una rivista in edicola e in versione digitale per iOS e Android (ne parliamo qui, con i link per scaricare le app), fino ad arrivare al percorso di crescita di ‘un’azienda italiana che è stata fondata nel settembre 2013 per sviluppare una stampante 3D e alla quale avevamo dedicato uno dei primi articoli pubblicati su questo sito, che potete leggere qui. Scrivevamo lo scorso marzo, “l’azienda toscana GiMax3D ha progettato, sviluppato e costruito interamente in Italia la GiMax3D Standard 1.0, un prodotto concepito per rendere più accessibile e immediata la stampa 3D”. Sembrano passati secoli, ma in pochi mesi GiMax3D è arrivata a presentare la sua terza stampante 3D, incoraggiata dai risultati positivi ottenuti con il primo modello.

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Storia di breve corso ma intensa

«Il progetto GiMax3D – ci spiega Gianni Querci, fondatore della società – nasce a settembre 2013 da un’azienda che fa automazione industriale da oltre 15 anni. A dicembre è nata la Standard 1.0 macchina con piatto di stampa riscaldato di 300x250x250 e doppio estrusore, layer da 0,06 millimetri e tolleranza sul pezzo finito di 0,08 mm totalmente opensource. Ad oggi abbiamo 3 macchine, la Standard 1.0 appunto, la Standard 2.0 con le stesse caratteristiche della 1.0 ma con area di stampa di 400x400x400 (novità già testata e venduta) e la piccola Maty a singolo estrusore e con piano riscaldato di 150x150x120». Le tre stampanti di GiMax3D, dopo l’ottimizzazione del blocco estrusore che è un’altra novità recente, estrudono tutti i filamenti termoplastici: dalla gomma più morbida alla plastica più rigida. compreso Laywood, Laybrick e Pva.

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Esplosione di ordini inaspettata

«La nostra società – prosegue Querci – che di fatto è una startup con elevato know how, ha avuto una esplosione di ordini sinceramente inaspettata. La scelta di partecipare al Road Show del 3D Print Hub ci ha sicuramente premiati perché la progettazione della nostra macchina è indirizzata proprio al settore professionale. La prima tappa di Parma all’interno del MecSpe e la seconda ad Exposanità ha rafforzato quelle che erano le nostre convinzioni iniziali spingendoci, anche grazie ai numerosi ordini, a sviluppare e rafforzare il nostro prodotto. Sicuramente saremo anche a 3DPrint Hub Bari, la terza tappa del roadshow di 3DPrint Hub che si terrà dal 27 al 29 novembre 2014 in contemporanea con Proenergy+Expoedil e dal 3 al 7 marzo 2015 a 3D Print Hub Milano. La nostra scelta è stata sicuramente azzeccata, ma volevo ringraziare Senaf ed il Gruppo Tecniche Nuove/New Business Media che hanno saputo darci un supporto importantissimo nel promuovere gli eventi, cosa fondamentale per una startup che deve farsi conoscere al mercato. Abbiamo aperto alcuni rivenditori nel territorio italiano e questo ci gratifica perché le richieste ed i mandati sono stati affidati a professionisti di settore e non ad aziende improvvisate come spesso può succedere nei mercati emergenti in momenti di difficoltà globale». Le nostre foto di 3D Print Hub a Bologna e Parma le potete trovare, e scaricare, qui.

Stampante 3D di medie dimensioni low-cost entro fine anno

Lo sviluppo e la ricerca sono un punto cardine del progetto GiMax3D. «La nostra stampante – afferma Querci – sarà infatti a breve al Politecnico di Milano (Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio Natta) con il quale collaboriamo proprio per ricerca e sviluppo di prodotto. Stiamo per mettere sul mercato una stampante low-cost di medie dimensioni che avrà le caratteristiche di base della nostra filosofia progettuale ma cercherà di accontentare anche il portafoglio dei maker che sempre con più insistenza ce la richiedono».

Mercato in fermento

Secondo il fondatore di GiMax3D il mercato globale è in fermento e quello italiano sta seguendo la scia, con professionisti ed aziende che si stanno interessando in maniera forte a questo nuovo processo di pensiero che modifica, di fatto, molte delle abitudini aziendali in fase di progettazione. «L’idea di poter prototipare le idee senza dover far fronte a tempi e costi assurdi – sostiene Querci – sta entrando nelle convinzioni di molti imprenditori, devo dire non senza fatica, ma con molta soddisfazione. Chi acquista una stampante 3D, che sia una Gimax3D o un’altra, ha idee da proporre e sviluppare e non vuole tenerle chiuse nel cassetto. Ha, come dico io, “la lampadina accesa e la scintilla che arde”. Da queste idee spesso nascono richieste “strane”, spesso non attuabili, ma che ci spingono e pungolano a innovare, cercare, provare nuove avventure di stampa 3D. Oltre alla low-cost entro fine anno, al più tardi nei primi 2015 usciremo con una stampante particolare che stiamo già testando, con risultati molto soddisfacenti, ma della quale è ancora prematuro parlare approfonditamente. Volevo concludere facendo un altro ringraziamento, a tutti i makers italiani e non solo, grazie a loro la rete pullula di notizie, a volte anche un po’ distorte, ma fa si che la stampa 3D sia sempre più conosciuta dando linfa ad aziende come la mia».

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