Home Stampa 3D Fabtotum Core, evoluzione della specie multifunzione

Fabtotum Core, evoluzione della specie multifunzione

Fabtotum, la startup acquistata al 51% lo scorso 15 settembre dalla software company lodigiana Zucchetti, ha presentato l’evoluzione del proprio sistema di personal fabrication, il Fabtotum Core, che punta a essere una piattaforma multifunzione senza limiti di espandibilità.

A farlo è stato l’ad della realtà milanese, Marco Rizzuto, alla vigilia di un open day tenuto al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, nel quale Fabtotum contribuisce ad arricchire l’area maker Tinkering Zone e alla quale destinerà tre esemplari della nuova versione del multifiunzione, in sostituzione delle macchine precedenti.

Un ecosistema di manifattura

«Inizialmente abbiamo cavalcato l’onda della stampa 3D – ha detto Rizzuto – ma quello che proponiamo è un vero e proprio strumento di fabbricazione personale. Ecco perché parliamo di ecosistema di manifattura: lo strumento deve permettere di svolgere più funzioni. Perciò il nostro concetto di piattaforma è modulare e tutti moduli sono retro compatibili e possono lavorare con gli altri».

La Core edition della macchina cambia dunque il concetto delle tre funzioni e lo trasforma in quello di piattaforma multifunzione espandibile.

Esternamente è identica al modello precedente, nato ormai un triennio orsono, perché si deve parlare di piattaforma: «ma una stampante di tre anni fa ora è vecchia, la Fabtotum Core no».

Fabtotum Core multifunzione

Tutti i miglioramenti

Tante le migliorie elencate da Rizzuto: usabilità, affidabilità per business e prosumer, migliorie nella gestione delle temperature delle teste di stampa, fino a 40 gradi in più, connettività on board Wi-Fi.

E poi il controllo elettronico di intelligenza, per stampare in qualsiasi momento, anche quando la macchina è scollegata dal computer «una caratteristica molto valida per i service», ha sottilineato RIzzuto.

E poi c’è il nuovo letto di stampa ibrido, che sviluppa i concetti di ripetibilità dei lavori si stampa e precisione, con rapida adesione del pezzo.

La nuova piattaforma multifunzione monta una Raspberry 3 ed è IOT ready come nodo autonomo, con software dedicato.

Testine open

La macchina sarà pronta sul mercato a inizio 2017 inizialmente con una testina nuova, che sara seguita da altre due e che si unisce a quelle di stampa, fresatura e all’head development kit (un modulo che rende visibili le connessioni e le porta vicino alla testa: per esempio per installare un avvolgi fili o una scheda Arduino) già disponibili.

Il senso di marcia è quello della piattaforma open.

La prima novità del 2017 sarà dunque una testa laser, in doppia versione: la prima a uso consumer, la seconda a uso laboratorio, per fare engraving. Al momento in produzione.

Poi seguirà il progetto Prisma, in fase di sviluppo con università di Pavia, un modulo da inserire in macchina per fare stereolitografia.

La strada maestra del software

«Con l’acquisizione di Zucchetti – ha detto Rizzuto – siamo entrati in un gruppo che fa software, elemento che nella manifattura è centrale. Le stampanti 3D in genere sono passive, invece conta andare alla sorgente del software. Ecco perchè abbiamo creato FabUI un’interfaccia che consente di accedere all’intelligenza della macchina».

Ma Fabtotum non si è fermata all’interfaccia e sta lavorando a FabUI Colibrì, primo sistema operativo Embedded Linux sviluppato da zero (i lavori sono iniziati un anno fa) per la stampa 3D. Come opensource sarà installabile in qualsiasi macchina.
Leggero, in caso di crash fa una recovery con tutti i dati dell’utente. Sarà isponibile a inizio 2017 con una beta pubblica.

Sul mercato con Zucchetti

La partnership con Zucchetti porterà allo sviluppo di una rete di vendita all’estero, con supporto logistico per la distribuzione in USA e Germania.

E in vista della nuova piattaforma multifunzione è già in essere un accordo per aumentare la capacità produttiva con un partner esterno, italiano.

«Stiamo facendo crescere il mercato business – ha detto Rizzuto -. E con un programma partner, insieme a Zucchetti stiamo costruendo una rete di primo supporto e assistenza con i rivenditori».

«Mino Zucchetti  – ha concluso Rizzuto – ci ha voluto fortemente nel suo gruppo, che è sempre più orientato all’IOT. E il futuro della manifattura è fatto di interconnettivita fra strutture e processi, a forte componente software, sia dentro la stampante, sia attorno, in forma di back end e servizi».

Fabtotum Core multifunzione

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