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Digital fabrication: il Belgio ci copia

È un fatto che cominciamo a esportare modelli di digital fabrication: il MakerBot Innovation Center della LIUC – Università Cattaneo di Castellanza (Varese), ha ospitato una delegazione di 22 imprenditori del Belgio, titolari di medie aziende e che frequentano un corso MBA presso la Vlerick Business School a Gent.

La visita è nata dall’interesse delle imprese belghe per le applicazioni pratiche delle stampanti 3D e si inserisce tra le iniziative portate avanti dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese nell’ambito del più ampio progetto Grand Tour Expo, nato per portare sul territorio delegazioni di imprenditori stranieri.

I ricercatori dello SmartUp – Laboratorio Fabbricazione Digitale hanno illustrato le principali attività del centro, con un focus sulla formazione per le imprese, i trend nel mondo del 3D printing, gli scenari futuri della manifattura 3.0 e il rapporto costi-benefici rispetto alla manifattura tradizionale.

Da una nota della Liuc si apprende che l’export varesino con destinazione il mercato belga si concentra nei prodotti del tessile e abbigliamento (7,2 milioni di euro), nelle materie plastiche (16 milioni), nei prodotti in metallo (4,5 milioni), nelle macchine (9,8 milioni), negli aeromobili (15 milioni), nei prodotti chimici (3,9 milioni), mentre i prodotti belgi con destinazione il territorio insubrico si concentrano  nei settori della chimica (78,8 milioni di euro), della plastica (4 milioni), del vetro (3,9 milioni), dei mezzi di trasporto e degli autoveicoli (7,2 milioni).

Quello della Liuc, lo ricordiamo, è il primo centro Makerbot implementato in Europa e si basa su 20 stampanti 3D collegate in rete, utilizzate per la formazione di imprese, professionisti, studenti e docenti.

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