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I dieci passi per far diventare la stampa 3D un fenomeno industriale

Con la divisione Additive Minds Eos supporta il processo di trasformazione necessario per introdurre l’additive manufacturing in azienda in senso industriale, in un momento in cui le imprese di tutto il mondo hanno l’esigenza sempre più pressante di adottare nuove tecnologie nel modo più efficiente ed efficace possibile.

Allo scopo Eos ha redatto un decalogo di consigli per favorire l’adozione industriale nelle aziende italiane di soluzioni e servizi additivi.

Il primo è capire bene quali siano le esigenze da soddisfare. Riuscendo a comprendere a fondo questa tecnologia, le aziende potranno trovare le applicazioni corrette per lo specifico bisogno, senza spreco di denaro, risorse e tempo.

Secondo: interessarsi ai progetti e alle applicazioni che si adattano al proprio business. Questo passaggio consente all’impresa di concentrarsi su business case già consolidati e massimizzare quindi i valori aggiunti dell’AM. Grazie alla flessibilità e alla duttilità di questa tecnologia, sarà possibile adattare e migliorare soluzioni già presenti sul mercato.

Poi bisogna includere la prototipazione nella fase di sviluppo del progetto: Il prototipo è sempre stato un output della fase di sviluppo prodotto ma ad oggi, grazie alla tecnologia additiva, è possibile integrare la fase di prototipazione e di test a quella di ideazione consentendo un processo di miglioramento dell’applicazione già in fase di sviluppo. In questo modo si potrà rispondere fin da subito a qualsiasi tipo di requisito tecnico necessario, per poi trasferire questa esperienza acquisita anche su altri prodotti che potranno essere creati con maggiore facilità rispetto al passato

Quarto: confrontarsi internamente a livello multidisciplinare. Il dialogo interdipartimentale all’interno dell’azienda stimola due importanti fattori di crescita. In primis, lo sviluppo esponenziale della comunicazione interna all’impresa, con un conseguente maggiore passaggio d’informazioni tra settori che in precedenza non avveniva, offrendo così notevoli spunti per lo snellimento dei flussi di lavoro. In secondo luogo, i manager delle varie divisioni riusciranno a comprendere realmente quali siano i maggiori vantaggi in termini di efficientamento del lavoro, risparmio di costi e tempi nella produzione, ed efficacia del prodotto finale. Questo offrirebbe all’organizzazione una visione della situazione più allargata e comprensiva di ogni aspetto del business sul quale questa operazione andrebbe a incidere.

Il quinto consiglio dice di non focalizzarsi su una sola applicazione. Avere più opzioni applicative per un’azienda è fondamentale, perché permette di riuscire a sfruttare uno stesso progetto anche in altri segmenti del proprio processo produttivo. Grazie alla notevole libertà d’azione offerta dalle soluzioni additive, infatti, i designer e i 3D Specialist possono dare sfogo alla propria creatività, inventando molteplici varianti di una stessa parte che prenderà forma da un’elaborazione digitale di alto valore.

Serve poi avere un approccio scalabile su applicazioni, tecnologia e produzione. L’addiive manufacturing diventa un tassello che l’impresa inserisce all’interno della sua struttura e infrastruttura per renderla flessibile. Questo permette quindi all’azienda di evitare la correzione di errori in corso d’opera, riducendo in maniera importante i tradizionali costi di modifica o gestione dell’errore che molto spesso affliggono e rallentano l’integrazione di innovazioni all’interno del comparto industriale.

Settimo: bisogna assumere specialisti di stampa 3D: Per garantire una standardizzazione dei processi produttivi e ovviamente anche la qualità dei prodotti finali, acquisire nuovi talenti con nuove competenze è essenziale per qualunque società che voglia approcciare questo innovativo ramo della produzione industriale.

Ottavo: le soluzioni di stampa 3D industriale devono essere elementi centrali nella struttura aziendale. Diventano lo snodo focale che si pone al centro dell’intero modello produttivo e perdono finalmente la tradizionale accezione di semplici satelliti addizionali che finora venivano considerati come un corpo estraneo a tutta la fase di lavorazione delle parti, rendendo quindi estremamente complessa una loro fluida integrazione nei flussi di lavoro dell’impresa.

Penultimo, ma non meno importante: istituire la figura del Chief 3D/AM Officer. Un ruolo essenziale per dare valore e importanza all’investimento prodotto. Il manager dovrà essere inserito nel board dell’organizzazione, per offrire a tutto il gruppo dirigente una visione strategica dell’innovazione del processo produttivo. Questo permetterà anche all’azienda di evolvere più velocemente e con maggiore precisione l’adozione di questa tecnologia, offrendo numerosi spunti di sviluppo nella creazione di nuovi flussi di lavoro legati al mondo della stampa 3D industriale.

Infine, consiglio sempre valido, non porsi limiti e non avere fretta. Quello dell’additive manufacturing è un settore che sta allargando i propri orizzonti a una velocità inimmaginabile. Per stare al passo con i tempi un’impresa deve continuare ad aggiornarsi e investendo nella ricerca e sviluppo dei propri processi produttivi, avendo la pazienza di aspettare che questi diano i propri frutti. L’importante è non porsi limiti né in termini di tempo, né in termini di obiettivi o possibilità. Questo è forse il più grande vantaggio offerto dall’additive manufacturing.

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