Home Per Deloitte in UK la stampa 3D è già strumento di produttività

Per Deloitte in UK la stampa 3D è già strumento di produttività

Fra le principali tendenze tecnologiche del 2019 Deloitte inserisce anche la stampa 3D, assieme a smart speaker, intelligenza artificiale, quantum computing.

Lo ha desunto sulla base di conversazioni condotte con oltre 100 dirigenti e oltre 10.000 interviste online con cui ha affrontato il tema delle tecnologie che avranno un impatto sui consumatori, le imprese e la società del Regno Unito nel 2019 e oltre.

La fase decisiva di crescita della stampa 3D si conclamerà probabilmente quest’anno. Deloitte prevede che le vendite relative alla stampa 3D a grandi aziende pubbliche, incluse stampanti 3D aziendali, materiali e servizi, supereranno 2,1 miliardi di sterline nel 2019 e 2,4 miliardi di sterline nel 2020.

Una crescita media del 12,5%, significa più del doppio del tasso di crescita di pochi anni fa. La stampa 3D, nota la società di ricerca, è stata molto pubblicizzata nel 2014, quando le entrate dell’industria sono state di 1,6 miliardi di sterline, il doppio di quelle del 2009. Ma la crescita del fatturato dell’industria nel 2015 e nel 2016 è rallentata fino al 5% all’anno.

La stampa 3D sta ora vivendo il cambio di passo previsto perché le aziende in diversi settori lo stanno utilizzando per qualcosa di più della semplice prototipazione rapida.

Le stampanti 3D oggi sono in grado di stampare una grande varietà di materiali, nota Deloitte, dalla plastica al metallo. La plastica va bene per i prototipi e parti finali, ma il mercato della fabbricazione di parti metalliche sarà quello più importante per le stampanti 3D.

Tra il 2017 e il 2018, nota Deloitte, sebbene la plastica fosse ancora il materiale più comune la sua quota di stampa 3D è scesa dall’88% al 65%, mentre quella di stampa metallica è aumentata dal 28% al 36%.

Questi dati spingono Deloitte a dire che a questo ritmo sembra probabile che il metallo possa superare la plastica nel 2020 o 2021.

Sempre secondo Deloitte è improbabile che le stampanti 3D sostituiscano le tradizionali tecniche di produzione, poiché in molti casi la stampa 3D è ancora più costosa per pezzo rispetto all’uso di macchine tradizionali.

Ci sono però parti che possono essere fatte solamente con la stampa 3D, così come le situazioni in cui i volumi delle parti sono così bassi che la produzione tradizionale o sottrattiva non è ottimale. Questi sono i mercati che stanno guidando parte della crescita che prevediamo per la stampa 3D.

Per Deloitte sono molte le aree specializzate in cui la stampa 3D è altamente competitiva e adatta alle esigenze. Una di questa è quella delle protesi bioniche per i bambini. Realizzare protesi per bambini è molto costoso, non solo per il prezzo medio, circa 10.000 sterline, ma anche per la necessità di sostituirle frequentemente, dato che i bambini crescono.

Nel Regno Unito questo ha significato che a pochi bambini sotto i nove anni può essere offerta una mano bionica, che offre funzionalità equivalenti a una protesi bionica tradizionale, ma che realizzarla può costare solamente 20 sterline.

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