Home Covid-19: Weerg, la potenza di un service contro il virus

Covid-19: Weerg, la potenza di un service contro il virus

È stata oggetto di attenzione da parte di tutti i media la maschera da snorkeling Easybreath della Decathlon adattata mediante stampa 3D a strumento di terapia sub-intensiva per il trattamento dei pazienti colpiti da Covid-19.

Ma c’è una parte della storia che non è ancora stata raccontata e riguarda la fattibilità reale, e lo facciamo noi adesso.

Iniziamo con il ricordare che a concretizzare in un prototipo la modifica è stata la bresciana Isinnova, contattata da un ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, il dottor Favero, che ha avuto l’idea per far fronte alla penuria di maschere C-Pap ospedaliere per terapia sub-intensiva sotto la pressione del Covid-19.

Dopo aver ottenuto dall’azienda produttrice il disegno Cad, i progettisti di Isinnova hanno studiato la maschera per capire come modificarlo e integrarlo con un componente di loro invenzione, la valvola Charlotte, che stampata in 3D e testata ha dimostrato di funzionare.

Si tratta, è chiaro, di una soluzione tampone, al limite della prassi, di pura emergenza.

Sono maschere d’emergenza non certificate per strutture sanitarie in situazione di conclamata difficoltà nel reperimento di forniture sanitarie ufficiali, ma che possono sicuramente essere utili in mancanza delle maschere C-PAP utilizzate in terapia sub-intensiva”, specifica Isinnova sul proprio sito. “Anche se al momento questa soluzione è un dispositivo biomedicale non certificato, stiamo già avendo conferma dalle strutture ospedaliere che si sta dimostrando estremamente utile in mancanza d’altro”.

L’uso da parte del paziente, infatti, è subordinato all’accettazione dell’utilizzo di un dispositivo biomedicale non certificato, tramite dichiarazione firmata.

Per scongiurare speculazioni sul prezzo del componente (Isinnova chiarisce che l’iniziativa non ha scopo di lucro e non percepirà diritti sull’idea del raccordo o sulla vendita delle maschere Decathlon), la valvola Charlotte è stata brevettata, ma il file per la sua realizzazione è gratuitamente a disposizione di chi vuole stamparla.

500 maschere, scala industriale

Riadattare una maschera da snorkeling già in commercio in una maschera respiratoria d’emergenza distribuibile nei numeri che l’emergenza Covid-19 detta, necessita però di una capacità produttiva industriale.

Capacità che è stata messa in campo, gratuitamente, dalla veneziana Weerg.

Come, ce lo ha spiegato il ceo del service online, Matteo Rigamonti, che abbiamo sentito al telefono dalla sua sede operativa di Gardigiano (Venezia).

«Ci siamo resi disponibili avendo una capacità produttiva notevole – ci ha detto Rigamonti -. Stampiamo le valvole in PA12 con tre stampanti Hp: sono veloci e il materiale è compatibile con questa applicazione sanitaria. Con questa capacità produttiva ne possiamo fare 500 in un giorno e tante ne abbiamo fatte».

E come avviene l’implementazione sui respiratori?

«Le valvole le spediamo direttamente a Isinnova– ci ha spiegato Rigamonti -. Loro le montano e le danno alla protezione civile di Brescia che le distribuisce agli ospedali».

Il problema, semmai è che possono scarseggiare le maschere della Decathlon.

«Noi siamo disponibilissimi a farne subito delle altre e anche a lavorare su altri progetti», ha detto Rigamonti.

Come è nato l’ingaggio con Isinnova?

«Siamo stati noi che ci siamo fatti avanti, con coscienza, convinti che in questo momento storico la stampa 3D sia il metodo più veloce che ci sia per ottenere dei risultati immediati. Abbiamo contattato Innova per mezzo un nostro cliente Prometeus, tramite Linkedin. A loro serviva un prodotto industriale, due giorni fa ci siamo messi d’accordo. I pezzi sono fisicamente qua, pronti a essere utilizzati».

Finita qui?

«No, abbiamo 50 quintali di nylon PA12 da scaricare a terra in soluzioni che aiutino il paese a fronteggiare questa emergenza. E domani mandiamo un’email a tutte le aziende sanitarie per proporre di fare pezzi a costi irrisori».

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