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Perché Kloner3D ha scelto componenti igus

La storia che vede protagonista igus, produttore di componenti per la movimentazione, insieme al Gruppo guidato da Maximilian Turchi, è una di quelle vincenti. Una collaborazione azzeccata, i cui ingredienti sono competenza, passione e innovazione.
Ma procediamo con ordine: il Gruppo di Turchi è formato dalla Clevertek, società che si occupa di ricerca e sviluppo applicata, nata nel 2008 ma con un’attività già presente dal 1998, e le Officine Verdelli (officine di meccanica di precisione e di produzione) di cui la prima detiene la maggioranza. Nella sede della Clevertek prendono vita i progetti e le strategie di mercato, presso le Officine Verdelli si concretizzano con la realizzazione dei prodotti. Infine, il marchio Kloner3D identifica la linea di stampanti 3D.
«Kloner3D nasce dalla volontà di Alessio Idoli, mio partner lavorativo, di sviluppare una stampante 3D per uso interno. Realizzata la prima e visto l’interesse che suscitava nel nostro indotto, ci siamo presto convinti di costruirci intorno un progetto industriale ed entrare nel mercato delle stampanti 3D», racconta Maximilian Turchi, fondatore della società. Entrambe le sedi si trovano a Firenze, quasi in centro storico e a poche centinaia di metri l’una dall’altra, facilmente accessibili e a pochi chilometri da due aree industriali ben fornite. «Ci occupiamo di ricerca e sviluppo applicata. Principalmente, l’obiettivo è trovare nuove tecnologie e trasferirle nella progettazione di nuove strumentazioni e processi al fine di semplificarli. Siamo caratterizzati da dinamicità, flessibilità e professionalità pluridisciplinare. Siamo cresciuti progetto dopo progetto, facendo tesoro di tutte le esperienze maturate in vari settori». Il rapporto con il territorio di riferimento è fecondo, anzi “direi eccellente”, sottolinea Turchi. «Siamo molto integrati con tutta la subfornitura rivolgendoci ad aziende nell’arco dei 20 km e collaboriamo con gli istituti di ricerca e con le Università locali. Per le attività che svolgiamo, i nostri settori di riferimento sono molto eterogenei, si passa dai CNR, alle Università, all’industria alimentare, biomedicale, aziende nel settore idroelettrico».

Un decennio d’oro

Stampante_KlonerL’altra protagonista di questa storia, igus, è un’azienda tedesca che conta filiali in 36 Paesi nel mondo, Italia compresa. La casa tedesca è un punto di riferimento globale nella produzione di componenti autolubrificanti in tecnopolimero in grado di migliorare i movimenti su macchine ed impianti. «Da più di cinquant’anni – sottolinea il tecnico commerciale Andrea Donatini – offriamo componenti in alternativa ai più classici e conosciuti sistemi metallici a sfere». La società igus produce cuscinetti, boccole, guide lineari, cuscinetti asso-radiali, slitte manuali e motorizzate, teste e supporti snodati, catene portacavi e cavi da posa mobile a taglio o connettorati, senza minimi

ordinabili.

«Kloner3D – prosegue Donatini – utilizza i nostri profili WSQ-06-30 con i suoi relativi carrelli. I punti di forza di questi prodotti sono la leggerezza, la silenziosità, la mancanza di vibrazioni e di manutenzione, gli ingombri ridotti e Stampante_Kloner_1il prezzo competitivo. Kloner3d utilizza anche delle nostre viti in acciaio TPN-10×3 con madreviti autolubrificanti, sempre per sfruttare gli stessi vantaggi».

Il rapporto con Maximilian Turchi è nato circa dieci anni fa. «Allora – ricorda quest’ultimo – stavamo cercando soluzioni per lo sviluppo di uno strumento nel settore biomedicale, nello specifico un preparatore di vetrini per l’analisi di cellule. L’obiettivo era ottenere una movimentazione più compatta possibile ed esente da vibrazioni per il trasporto di liquido cellulare. Ero già a conoscenza di pattini a strisciamento ma non mi soddisfacevano perché non esenti da manutenzione e specialmente soggetti ad ingrassaggi periodici: due aspetti che poco sposano il mondo delle apparecchiature biomedicali».

Dopo alcune indagini, Turchi s’imbattè in alcuni articoli tecnici riguardanti le boccole Igus. «Ci facemmo inviare alcuni campioni e dopo alcuni test ci convincemmo che era la strada giusta da seguire. La documentazione sia cartacea sia online sul loro sito è veramente completa, ricca di dati tecnici ed esempi. Online vi sono alcuni esempi applicativi che permettono di semplificare il dimensionamento e la giusta scelta dei componenti. Da non dimenticare il supporto diretto che viene offerto dai loro tecnici e dal rappresentante di zona». Stampante_Kloner_2I componenti di igus utilizzati per le stampanti Kloner3D sono principalmente pattini a strisciamento e vari tipi di catene portacavi. «Poi utilizziamo anche delle barre di materia prima per realizzare alcuni componenti a disegno delle nostre macchine. Non manca, ovviamente, anche l’uso del loro filamento per stampa 3D. Viene utilizzato, principalmente, con la nostra stampante 240 Twin per la realizzazione di componenti bicomponente: struttura portante in pc-abs e parte sottoposta a usura in I180».

Nel segno di Z

L’utilizzo di componenti e materiali igus ha dato alla società guidata da Turchi la possibilità di ridurre notevolmente gli ingombri e i cicli di manutenzione. «Inoltre, ci permettono di realizzare una meccanica molto pulita, particolarmente apprezzata in campo sia medicale che alimentare. Una nostra applicazione che racchiude un po’ tutti i vantaggi dell’utilizzo di componenti igus è la movimentazione dell’asse z. Usando le loro guide e i loro pattini è stato possibile realizzare un asse veramente compatto, esente da manutenzione e, grazie a qualche intuizione progettuale, privo di giochi. Se devo essere sincero, questa movimentazione è nata per posizionare un ago con diametro di appena 1mm e lungo ben 130 mm in assenza di vibrazioni e spostamenti il più fluidi possibili; poi, vista nel tempo l’ottima resa, abbiamo deciso di adottarla anche per altre applicazioni, fra cui l’asse z dei modelli industriali delle nostre stampanti». Le Kloner3D 120, 120 School Edition e 150H hanno, invece, tutti e tre gli assi realizzati con componenti igus. «L’applicazione a cui accennavo, invece, ovvero l’uso del loro filamento I180, insieme alla nostra stampante 240 Twin, ci ha consentito di ridurre drasticamente il numero di componenti nella realizzazione di una stampante a bassissimo costo, estremamente compatta, studiata appositamente per essere portata al mercato consumer».

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