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Additive manufacturing di casa al Politecnico di Torino

Già negli anni Novanta del secolo scorso il Politecnico di Torino decise di dare spazio al mondo della manifattura additiva all’interno dei suoi percorsi formativi, concentrandosi inizialmente sulla Rapid Prototyping per poi interessarsi all’intero spettro delle opportunità offerte dall’additive manufacturing.

Per individuare una data corre risalire al 1991, quando all’interno del gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino (DIGEP), il professor Luca Iuliano e il professor Ippolito svilupparono il primo progetto di ricerca a livello internazionale sul tema.

Iniziò allora un percorso che vide le prime pubblicazioni scientifiche sul mondo dell’Additive maniufacturing tra il 1995 e il 1996, per contribuire poi nel 2004 a definire le regole per il Design for Additive Manufacturing e iniziare la prima collaborazione interdipartimentale con il professor Fino e il suo gruppo di ricerca dei materiali nel 2005 che portò, quello stesso anno, all’acquisto della prima stampante EOS M 250, per la produzione additiva di metalli.

Dopo anni di sperimentazione sui sistemi EOS, che nel 2007 portano l’ateneo a collaborare anche con Avio Aero per lo sviluppo della produzione EBM di pale per turbina in TiAl, nel 2010 il Politecnico di Torino inizia poi una collaborazione continuativa con l’Istituto Italiano di Tecnologia, che porta all’acquisto di un altro sistema dell’azienda tedesca, l’EOS M 270.

Per arrivare infine al 2015 quando il polo universitario piemontese crea una partnership con il consorzio Prima Industrie per lavorare a un nuovo progetto europeo.

Grazie alle competenze sviluppate nel corso di quasi trent’anni di attività il Politecnico di Torino ha quindi deciso di creare il centro universitario interdipartimentale Integrated Addditive Manufacturing (IAM), che al suo interno racchiude il Dipartimento di ingegneria Gestionale e della Produzion (DIGEP), il Dipartimenti di Ingegneria Informatica e dei Controlli (DAUIN), il Dipartimento di Ingegneria delle Scienze applicate e Tecnologia (DISAT), il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMEAS) e il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET), con l’obiettivo di tracciare nuovi percorsi nella gestione, sviluppo e ricerca in un mondo complesso come quello dell’Additive Manufacturing.

Come ricorda Luca Iuliano, professore di Tecnologie e Sistemi di Produzione del Politecnico di Torino In questi anni di lavoro, ricerca e formazione, abbiamo imparato a conoscere il mondo della manifattura additiva e a sperimentarne le caratteristiche per creare innovazione. Un percorso che ci ha portato a stringere rapporti e collaborazioni con altri atenei italiani, oltre a istituzioni, nazionali e internazionali, e aziende private di ogni tipo e dimensione”.

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