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10 robot che cambieranno il lavoro

L’era dei robot è cominciata. E non parliamo solo dei dispositivi monofunzione che si trovano in alcuni stabilimenti e rientrano nel contesto di Industria 4.0, ma di soluzioni più sofisticate che stanno prendendo piede in ogni ambito del vivere quotidiano.

Dal consegnare pizza al disinnescare bombe, dai chirurghi ai soldati, il campo di applicazione della robotica è immenso.

Ce lo ha segnalato Gianluca Salvaneschi, Head of Strategic Business Development & IoT Southern & Central Europe di Orange Business Services, azienda che aiuta a implementare le evoluzioni tecnologiche. Salvaneschi ha vagliato le applicazioni esistemi e i ha citato 10 esempi significativi.

EiraBot4 in magazzino

Eirabot

I magazzini stanno diventando automatici e l’EiraBot 4 di EiraTech è solo l’ultimo robot in ordine di tempo in grado di scegliere gli elementi corretti dagli scaffali del magazzino. Il robot può spostarsi in giro per il magazzino a 14 km all’ora ed è in grado di trasportare fino a 350 kg. È controllato utilizzando dispositivi tipo radiofaro e Wi-Fi. C’è ancora bisogno dell’intervento umano per afferrare gli oggetti dagli scaffali (per ora), ma il robot fa risparmiare circa il 70% del tempo che i magazzinieri perdono spostandosi. Fuoco di paglia? Improbabile: il 74% delle aziende intervistate da Mhi nel 2016 dicono che adotteranno la robotica nella supply chain, e questo include anche l’evasione gli ordini grazie alle consegne effettuate da droni e camion che si guidano da sé.

Le consegne con Starship

starship technologies

La startup di robotica estone Starship Technologies ha recentemente ottenuto il permesso di sperimentare robot che si auto-guidano per effettuare consegne nel quartiere londinese di Greenwich. I suoi robot intelligenti a sei ruote gireranno per paesi e città nel Regno Unito, e il culmine sarà il lancio dei servizi di consegna pilota entro la fine dell’anno. «Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare la consegna a livello locale di merci e generi alimentari. L’esperimento integra il lavoro svolto da Greenwich in ambito innovazione e smart city, un lavoro che riteniamo potrà essere significativo per tutte le città del futuro», ha detto Denise Hyland, leader del Royal Borough di Greenwich. Nel frattempo, taxi e altri mezzi di trasporto senza conducente stanno già percorrendo le strade di tutto il mondo, metropolitane incluse.

Connie alla concierge

connie Ibm hilton

Connie è un concierge robot costruito per accogliere e dare il benvenuto agli ospiti, interagire con loro e rispondere alle loro domande. L’intelligenza di Connie viene dal progetto Watson di Ibm. Il robot attualmente assiste gli ospiti dell’Hilton McLean in Virginia, e anche se per il momento non si occupa ancora del check-in, dà loro una mano con altre questioni. Il robot, alto 58 cm e che costa circa 9000 dollari, è un androide francese di nome Nao. È importante notare come Connie applichi la profonda intelligenza di apprendimento di Watson in un contesto reale, e in questo caso l’attenzione è rivolta all’elaborazione del linguaggio naturale e all’auto-apprendimento attraverso l’interazione con i clienti. Non è un caso isolato: in Giappone, l’hotel Hen-na a Nagasaki è quasi completamente gestito da robot, con solo dieci dipendenti umani.

Pepper di Pizza Hut

Pepper Mastecard

Pizza Hut, MasterCard e SoftBank Robotics stanno collaborando per collocare robot al servizio dei clienti in una delle sedi di Singapore della catena entro la fine dell’anno. Si chiama Pepper ed è in grado di riconoscere le emozioni umane e di adattare il suo comportamento di conseguenza, secondo SoftBank. Da Pizza Hut il robot parlerà con i clienti e li aiuterà con gli ordini, e si occuperà di gestire la cassa. Per non essere da meno, anche Domino sta sperimentando un proprio robot a quattro ruote per la consegna della pizza che utilizza le tecnologie delle auto che si guidano da sole e che dovrebbe essere distribuito in Australia, Nuova Zelanda, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Giappone e Germania.

Anbot per la sicurezza

anbot

L’industria delle armi ha le tasche profonde, e perciò non è una sorpresa che i robot per la sicurezza e per gli scenari di guerra siano tra quelli che hanno fatto i maggiori progressi. Il  primo robot cinese intelligente a scopp di sicurezza, Anbot, ha l’aspetto di un Dalek e ha debuttato alla dodicesima edizione della Hi-Tech Fair di Chongqing nell’aprile scorso. Sviluppato dalla National Defense University, il robot è dotato di navigazione autonoma e di analisi video intelligente, tutto questo a una velocità massima di 18 km all’ora. Il robot è stato progettato per scopi antisommossa: gli operatori da remoto possono attivare il suo zapper, un apparecchio simile al Taser, per fermare le violenze. Ha anche la capacità di monitorare un eventuale attacco biochimico.

Ivan il soldato

Uran6 robot

La Russia non è sola nello sviluppo di soldati robot. Sono più di 80 i paesi le cui forze armate sono al lavoro per applicare l’Intelligenza artificiale ai sistemi militari, ma Ivan (soprannominato “Iron Man”) al momento non ha confronti. Questo umanoide tutto d’acciaio è stato progettato per sostituire gli esseri umani in combattimento o in una situazione d’emergenza, e mostra quanto siamo vicini alla possibilità di impiegare grandi eserciti di robot a guardia delle frontiere e per combattere le guerre. La Russia ha ottenuto un altro successo militare di recente, quando i suoi enormi Uran-6, robot dedicati allo sminamento, hanno rimosso 3.000 ordigni esplosivi in tutto il sito Patrimonio dell’Umanità di Palmira, in Siria. La Russia sta anche sviluppando imbarcazioni da guerra senza equipaggio, sottomarini e droidi per effettuare operazioni di ricerca e soccorso.

Movimentazione bagagli: Leo

sita robot

Basta attese noiose al check-in (almeno in teoria). Leo il robot prenderà le vostre valigie non appena entrerete in aeroporto. Sviluppato dagli esperti di tecnologia aeroportuale di SITA, Leo è stato recentemente messo alla prova all’aeroporto di Ginevra ed è un robot completamente autonomo e semovente in grado di fare il check-in dei bagagli, stampare le etichette e trasportare due valigie fino a 32 kg di peso. Il robot prende in prestito alcune idee dei veicoli che si guidano da soli – è in grado di evitare gli ostacoli e ha abbastanza consapevolezza spaziale da evitare le persone. SITA vuole automatizzare l’intero processo dei bagagli, dal baggage drop fino al momento in cui vengono recuperati, così che durante tutto il tragitto l’unica persona a non toccare mai la sua valigia sia proprio il passeggero stesso.

Controllo a terra: Airbus

Airbus robot

Airbus sta lavorando con ricercatori di robotica giapponesi e francesi del laboratorio di robotica JRL per sostituire macchine umanoidi agli esseri umani per le attività non cruciali entro il 2020. Questi robot sono destinati ad essere utilizzati nella produzione di aerei come parte della sua iniziativa Fabbrica del futuro. Questi robot sono molto specializzati e devono essere in grado di muoversi attraverso spazi stretti come fusoliere, ed eseguire compiti complessi da una varietà di posizioni. In futuro potrebbero essere adattati per altre industrie che affrontano grandi complessità di assemblaggio, come ad esempio i costruttori di treni o navi.

Smart Tissue Autonomous Robot

davinci robot

Gli ambiti professionali non sono immuni all’avvento dei robot. C’è già un farmacista robot installato presso l’Università della California a San Francisco e lo Smart Tissue Autonomous Robot (Star) di recente ha autonomamente eseguito un’operazione sperimentale sull’intestino di un maiale. Gli ospedali nel Regno Unito e negli Stati Uniti utilizzano regolarmente gli assistenti robot Da Vinci per cercare di rimuovere i tumori difficili da raggiungere. Anche gli avvocati non sono immuni dal rischio: basta pensare all’avvocato robot DoNotPay, che risponde a domande in linguaggio naturale a proposito delle multe – basta collocare la stessa tecnologia all’interno di qualsiasi macchina umanoide per trovarsi davanti un tribunale in funzione 24/7.

Xian’er, il monaco robot

Xianer monaco

Questo monaco buddista, personaggio di un fumetto, ha cominciato a vivere di vita propria quando è rinato nel corpo di un robot da 24 pollici in grado di cantare, rispondere alle domande e interagire con l’ambiente circostante. Sviluppato dai monaci esperti di tecnologia del tempio Longquan in Cina, Xian’er si propone di insegnare il buddismo ai bambini, sia faccia a faccia che tramite i social media.

 

 

 

 

 

 

 

 

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