A Technology Hub 3DPWorld, distributore italiano di Zortrax, esporrà la versione corsa di una moto con telaio in fibra di carbonio con aerodinamica incorporata e rivoluzionario motore due tempi. La novità del progetto è che la moto è stata sviluppata completamente con l’ausilio di due stampanti 3D Zortrax M300.
Vins Motors è una piccola realtà artigianale nata nella prima metà del 2017 a Maranello, nel cuore della Motor Valley italiana, dove vengono progettate e costruite le Vins Duecinquanta: motociclette sportive due tempi innovative e super leggere.
La Duecinquanta Competizione è una moto unica, dal design moderno e non convenzionale, un nome evocativo che rimanda a motori di un passato non troppo lontano e mai dimenticato.
Il nome Duecinquanta identifica il nuovissimo propulsore bicilindrico a due tempi da 288 cm³ a iniezione elettronica. Un concentrato di tecnologia e innovazione per realizzare una moto capace di regalare forti emozioni.
È stata disegnata e progettata per essere leggerissima e prestazionale: il telaio monoscocca portante in fibra di carbonio, le forcelle realizzate nel medesimo materiale e il piccolo propulsore garantiscono un peso intorno ai 90 chilogrammi, a favore del miglior feeling e prontezza di guida.
È ottimale per i circuiti tecnici in cui il controllo sul mezzo e il divertimento sono determinanti rispetto la mera potenza estrema.
Radiatore e traversino
In una moto standard il radiatore è posizionato dietro alla ruota. Deve essere relativamente grande perché il flusso d’aria è bloccato dalla ruota e dalla forcella anteriore. “Nella Duecinquanta il radiatore è sopra la ruota anteriore. In questo modo potremmo utilizzare un radiatore più piccolo, più efficiente e più leggero. Inoltre, l’aria che scorre all’interno migliora l’aerodinamica complessiva“, spiega Mattia. La stessa cosa vale per tutto il resto a Duecinquanta. L’elemento posteriore che Vins chiama “traversino” svolge tre funzioni. Innanzitutto, funziona come un condotto dell’aria. In secondo luogo, supporta la sospensione posteriore. Terzo, protegge lo smorzatore posteriore dall’aria calda proveniente dal motore.
Una volta terminato il telaio, gli ingegneri hanno iniziato a progettare il motore. In confronto ai quattro tempi, un due tempi offriva più potenza a parità di cilindrata, meno peso e facilità di manutenzione poiché conteneva meno parti mobili all’interno. Ma i principali attori dell’industria automobilistica hanno abbandonato i due tempi per buone ragioni. Tali motori avevano una vita utile più breve, un maggiore consumo di carburante, elevate emissioni e una banda di potenza molto stretta.