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Una Fabula in 3D

Abbiamo intervistato il cofondatore della “fabbrica delle fiabe”. Una manifattura di oggetti stampati in 3D, come ci racconta Michele Lombardi, che è leggera, intelligente, flessibile e sensibile.

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Ed ecco a raccontare Fabula, un’altra delle aziende nate con entusiamo dall’onda lunga della stampa 3D. Fondata da poco da Michele Lombardi e Francesco Fonassi, ventottenni di Brescia, l’azienda si occupa di scansioni 3D, servizi per odontoiatri, prototipazione sperimentale per il biomedicale. E offre anche sevizi che spaziano dal noleggio di un banco di lavoro con stampante 3D PowerWasp, progettazione e modelling, stampa 3D per conto terzi. Cerchiamo di capire quali sono le ragioni che stanno alla base di Fabula, come opera e con quali finalità con Michele Lombardi, che ha studiato biologia molecolare all’Università di Siena interrompendo il percorso di studi per iniziare quello da imprenditore. L’altro socio, Francesco Fonassi, ha invece studiato all’accademia di Belle Arti a Venezia e poi proseguito la carriera artistica.

A destra Michele Lombardi, che ha fondato Fabula assieme a Francesco Fonassi (non presente nella foto).
A destra Michele Lombardi, che ha fondato Fabula assieme a Francesco Fonassi (non presente nella foto).

Perché avete fondato Fabula?

Fabula nasce a Brescia in un momento molto difficile per la città, segnata dal forte inquinamento e dalla disoccupazione. Nasce dalla voglia di mettersi in gioco e di sperimentare soluzioni innovative. Vorrebbe essere La Fabbrica delle Fiabe: leggera, intelligente, flessibile e sensibile. Molto diversa dalle fabbriche disseminate in tutta la provincia.

Attualmente cosa proponete ai vostri clienti?

Principalmente in Fabula si sviluppano applicazioni per la stampa 3D e, avendo a cuore il nostro territorio, abbiamo instaurato una rete reale che tocca artisti, designer, artigiani e imprese, medici e ricercatori. Abbiamo inoltre sviluppato una serie di servizi rivolti alle aziende che comprendono la vendità di stampanti e di consumabili, assistenza tecnica e formazione specialistica. Essendo nati da poco molte energie le spendiamo nel far conoscere la stampa 3D e le sue possibilità, partecipando a conferenze, organizzando workshop e cercando sempre maggior dialogo con le istituzioni.

Sezione di un cranio stampata in 3D, ricavata da un file Dicom proveniente da una TAC.
Sezione di un cranio stampata in 3D, ricavata da un file Dicom proveniente da una TAC.

Quali sono i vostri “ferri del mestiere”?

Nel nostro laboratorio utilizziamo stampanti WASP di cui siamo rivenditori e manutentori. I motivi di questa scelta sono molteplici, e credo si possano riassumere con qualità e versatilità . Ma sopratutto ci sentiamo affini allo spirito di casa WASP. Infatti possiamo avere finiture di ottimo livello utilizzando per esempio una Delta 20-40 stampando ABS e sperimentare un numero pressoché infinito di materiali con la piccola ma grande PowerWASP. Utilizzando una “40-60”, anche oggetti di grande dimensione diventano facili da stampare in un colpo solo. In laboratorio sono presenti inoltre diversi strumenti per la finitura: da piccole frese ad apparecchi per il trattamento dei pezzi con solventi. E in generale tutto quello che rientra nella post-produzione: stucchi, vernici, solventi, gesso, argilla… e ogni settimana si aggiunge qualcosa. Per quanto riguarda la scansione ci appoggiamo a diverse aziende del nostro territorio e possiamo fornire servizi di scansione a colori ad alta risoluzione e anche reverse engineering.

Altre stampe 3D prodotte da Fabula sulla base di TAC: sezioni di una mandibola e un tumore.
Altre stampe 3D prodotte da Fabula sulla base di TAC: sezioni di una mandibola e un tumore.

Operate anche nel medicale e fornite servizi ad odontoiatri, vero?

Il servizio tipico che proponiamo agli odontoiatri è la stampa di arcate mandibolari, il cui modello tridimensionale viene ricavato da una TAC. Per quanto riguarda il settore biomedico, il nostro servizio è sperimentale ed è proposto nell’ottica di collaborazioni, ricerche e lavori a progetto. Il servizio va dalla stampa di modelli di tessuti ricavati da file DICOM a sperimentazioni sui materiali, dalle materie plastiche ai materiali fuido/densi come i materiali ceramici o siliconici che possono trovare svariati impieghi nel settore biomedicale. Al momento stiamo collaborando con un ortopedico per la customizzazione di protesi esterne, che anche per un discorso normativo, sono più semplici da realizzare.

Sezione di un fermore stampata in 3D, ricavata da un file Dicom proveniente da una TAC.
Sezione di un fermore stampata in 3D, ricavata da un file Dicom proveniente da una TAC.

Che tipo di clienti avete?

La tipologia di clienti è molto variegata. Si rivolgono a noi architetti e designer per avere prototipazioni rapide a basso costo, artisti che vogliono sperimentare le nuove possibilità di forma e volume, artigiani che fondono antichi saperi con le nuove tecnologie, ma anche grandi aziende del bresciano. Inoltre, una cosa che amo di questo lavoro sono le persone comuni che entrano in laboratorio con qualche strana idea e insieme,“confabulando”, la rendiamo reale.

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Come è articolato il servizio di stampa 3D, progettazione e modelling che offrite?

Spesso accade che si presenti un cliente che ha bisogno di qualche pezzo ma che non ha nessuna competenza di modellazione 3D. O magari si presenta con un pezzo rotto che vorrebbe avere nuovo. Noi quindi procediamo alla modellazione, eventualmente ad un proto-prototipo per controllare le dimensioni ed in seguito alla realizzazione definitiva. Un aspetto interessante della fase di progettazzione sta nell’adattare il progetto alla Stampa 3D e non viceversa. E quindi stiamo reinventando oggetti e strutture, scoprendo non solo in fase di realizzazione un universo nuovo.

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Un aspetto importante della vostra attività è rappresentato dai materiali. Quali state usando correntemene e quali state sperimentando?

I materiali utilizzati prevalentemente sono PLA, ABS e Nylon che sono facili da stampare ( con i dovuti accorgimenti ) e coprono un ampio spettro di esigenze. Stampiamo anche materiali sperimentali come il wood filament e il sandstone, che sono formati da un legante plastico e rispettivamente da legno e sabbia. Stampiamo ovviamente anche gomme di diverso tipo e svolgiamo ricerche dedicate ad applicazioni specifiche. Stiamo inoltre lavorando per poter avere una produzione di filamento in laboratorio.

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Cosa ne pensa dell’attuale mercato della stampa 3D in Italia e delle prospettive future?

In questo momento si vedono prevalentemente due tipi di mercato relazionati alla stampa 3D. Quello consumer che tipicamente utilizza tecnologia FDM e quello professional rivolto a grandi aziende che utilizza tecnologie di sinterizzazione o fotopolimerizzazione. Io credo che il futuro della stampa 3D stia nelle persone. Nel mondo del lavoro, ma sopratutto nella quotidianità. Per questo credo che la tecnologia FDM porti con se la vera rivoluzione industriale, perchè è intuitiva, è open source, economica, “bottom up”. Mi fa ridere chi parla di terza rivoluzione industriale proponendo macchine “chiuse “ da 200.000 euro. La rivoluzione non è restare competitivi in un mercato internazionale utilizzando prototipatrici, ma dare i mezzi alle persone per risolvere i problemi prima delegati alle multinazionali, la rivoluzione è dare la possibilità di inventarsi un lavoro a persone che sono state schiacciate dal modello economico e produttivo del secolo scorso. La rivoluzione è portare tecnologie di produzione avanzate nelle case delle persone, cambiando l’approccio al consumo. La rivoluzione è abbattere le barriere all’accesso alla tecnologia. We are working on it!

 

 

 

 

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