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TalentLab: il laboratorio virtuoso della stampa 3D

Il TalentLab di Padova: evoluzione naturale di un FabLab – Un luogo dove produttività, creatività e strumenti meccanici e digitali si incontrano.

Il padovano TalentLab è un punto di incontro concepito per fornire a chiunque  la possibilità di realizzare ciò di cui ha bisogno per il proprio lavoro. Organizzato in più aree tematiche differenti e collocato all’interno del Civitas Vitae – un’area di “coesione sociale” dove le persone possono interagire fra loro per realizzare nuove pratiche di convivenza – il TalentLab è una sorta di moderna “palestra per la mente e il corpo” dove le generazioni si incontrano, si scambiano conoscenze e si aiutano per preparare al meglio il proprio futuro. Siamo andati a Padova per incontrare Guido Masnata, presidente di TalentLab APS, e per scoprire di più su questa interessante e innovativa realtà.

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Da sinistra a destra: Andrea Pirazzini, Guido Masnata e Marco Furlan di TalentLab.

Com’è nata l’idea del TalentLab e quali sono stati i passi, anche pratici, necessari per realizzarlo?

Il Talentlab nasce dall’idea di alcuni imprenditori “anziani” desiderosi di mettere a disposizione della comunità un luogo dove le persone potessero venire a contatto con tecnologie e strumenti non facilmente reperibili, e facendo perno su una comunità in grado di autogestire gli spazi condividendo know-how ed esperienze. L’obiettivo principale, condiviso da tutti, è stato quello di generare occasioni di lavoro e di autoimprenditorialità. Cornice naturale per la realizzazione di questa avventura è apparso essere, fin da subito, il Civitas Vitae di Padova: un’area di oltre 12 ettari dove convivono strutture residenziali, sociosanitarie, culturali, educative. Il Civitas Vitae è un valore aggiuntivo per il TalentLab dato che rappresenta una vera e propria infrastruttura di coesione sociale all’interno della quale le persone longeve offrono un essenziale patrimonio di conoscenze e di relazioni. Per costruire il Talentlab si sono dovuti superare diversi ostacoli burocratici e legali, originati dalla forte innovatività del progetto. Un progetto che non ha eguali a livello europeo in quanto è una sorta di sintesi evolutiva di un FabLab e di un Hackerspace, integrati dall’area agroalimentare che deriva dalla presenza di un’area dedicata alle cucine.

La CubeX al lavoro durante la fase di realizzazione di una montatura per occhiali.
La CubeX al lavoro durante la fase di realizzazione di una montatura per occhiali.

E’ uno spazio complesso che ospita differenti area di lavoro. Quali sono i settori principali di attività?

Il TalentLab ospita un’ampia area di coworking; uno spazio arena attrezzato per riprese televisive anche in streaming al cui interno possono trovarsi circa 70 persone; una cucina professionale attrezzata per lezioni di gruppo ma anche per l’autopreparazione di pranzi veloci per i soci; un’area musicale che comprende due sale prove, uno studio di registrazione e una web-radio. Ovviamente c’è anche un FabLab dotato di laser cutter, fresatrice CNC, attrezzature per la saldatura elettronica, strumenti per la falegnameria e infine, cosa più importante per 3D Printing Magazine, un parco macchine composto da 2 stampanti 3D Cubify CubiX (Cubify è una delle tante società acquisite da 3D Systems, ora marchio del colosso americano della stampa 3D che ha inventato la stereolitografia, ndr), che verrà ulteriormente potenziato nelle prossime settimane.

L’area dedicata alle stampanti 3D come viene gestita e chi può utilizzarla?

L’area è a disposizione di tutti i soci che abbiano seguito il corso obbligatorio di introduzione alla stampa 3D. Il corso, condotto dal nostro socio senior Andrea Pirazzini – responsabile, assieme all’architetto Marco Furlan, del laboratorio 3D – è appositamente studiato per insegnare non solo come si usano le stampanti ma anche come non danneggiarle e soprattutto, come non farcisi del male. Come tutti i FabLab teniamo periodicamente dei corsi di abilitazione per tutti i macchinari presenti nelle varie aree in modo da promuovere concretamente l’autonomia dei singoli soci. Le stampanti hanno un proprio costo di noleggio orario, che in alcuni casi include anche il costo dei materiali, e il TalenLab è attrezzato che per realizzare prototipi per terzi, creando così occasioni di lavoro per i propri Soci. All’interno dell’area 3D, così come in tutte le altre aree di lavoro, operano un certo numero di Soci Senior che sono persone con una specifica competenza nel campo e che fungono da Mentor per tutti gli altri.

Un particolare dei busti realizzati con la CubeX.
Un particolare di busti realizzati con la CubeX.

Per accedere al TalentLab e utilizzarne strutture e materiali, cosa bisogna fare?

Per accedere al TalentLab bisogna essere Soci. Ogni mese realizziamo una presentazione pubblica che descrive programmi e attività del centro. Al termine della presentazione, quando risultano chiari i diritti e i doveri di ciascuno, è possibile presentare online una domanda di adesione che richiede non solo i normali dati anagrafici ma soprattutto, le motivazioni che si hanno per entrare nel TalentLab e le competenze che si possiedono. La domanda viene poi vagliata dal Consiglio Direttivo che decide se accettare o meno la candidatura. Una volta accettati, si viene convocati a una riunione obbligatoria durante la quale vengono ripetuti i diritti e i doveri e vengono spiegate le modalità di accesso e le varie regole di utilizzo. Tutto questo materiale, comunque, è disponibile anche nel nostro sito. Tutte le strutture del TalentLab sono fruibili su prenotazione e previo pagamento della quota oraria. Attualmente la gestione della prenotazione avviene ancora in modalità manuale ma nelle prossime settimane verrà attivato, sempre sul sito, un nuovo sistema di prenotazione e di pagamento, online. Per semplificare l’organizzazione, il TalentLab non accetta transazioni in contanti ma solo pagamenti online e a questo fine, ogni socio può ricevere, gratuitamente, una carta ricaricabile emessa da un primario istituto bancario.

Marco Furlan, davanti alla postazione per il 3D Modelling.
Marco Furlan, davanti alla postazione per il 3D Modelling.

Quali sono i numeri attuali del TalentLab?

Attualmente, anche se siamo diventati operativi – di fatto – solo dallo scorso gennaio, abbiamo già superato i 70 Soci. Va tenuto presente che, per la particolarità dell’iniziativa e per la “delicatezza” legata al funzionamento della community, il TalentLab non sta facendo nulla per aumentare la propria base associativa. È una scelta strategica: il nostro obiettivo primario, in questa fase, è quello di consolidare il sistema relazionale degli attuali Soci. Per riuscirci al meglio, abbiamo anche messo a disposizione dei Soci un sottosito dedicato dove ciascuno è tenuto a inserire un proprio breve profilo professionale e a indicare cosa si aspetta di trovare e cosa cerca, all’intero del TalentLab.

Una delle stampanti 3D operative a TalentLab. Un modello CubeX Trio con risoluzione sull’asse z, fino a 0,100 mm, cioè 100 micron.
Una delle stampanti 3D operative a TalentLab. Un modello CubeX Trio con risoluzione sull’asse z, fino a 0,100 mm, cioè 100 micron.

Come vede il futuro prossimo del TalentLab? Secondo lei quali sono i settori che nei prossimi anni avranno più risonanza e un maggiore sviluppo?

Sicuramente la base associativa è destinata ad ampliarsi… e molto. Basti pensare che, senza far alcuna promozione particolare, quando abbiamo realizzato il primo seminario free sulla Stampa 3D sono arrivati partecipanti provenienti da zone anche molto distanti da Padova. In futuro, il tema della stampa 3D risulterà sicuramente centrale. In particolare, in relazione alle sue possibili evoluzioni sia in termini di materiali e di tecniche produttive sia per la velocità di realizzazione. Un ulteriore chiave di sviluppo, legata alla natura stessa del TalentLab, consisterà nel mettere in relazione fra loro esperienze e settori, che oggi potrebbero apparire anche molto distanti. In questo senso, il TalentLab rappresenta e rappresenterà sempre maggiormente, il luogo ideale dove tutto ciò può avvenire!

A cura di Fabio Fracas – Oltre che giornalista, è consulente e formatore in ambito IT e sul rapporto uomo/tecnologia. Ha pubblicato i volumi “Informatica 1” per Alphatest, “Second Life” per Sprea Media Italy, “Musicista con iPad” e “Musica da DeeJay” per Sprea Media e ha collaborato e collabora, con le principali riviste del settore: “Computer Magazine”, “PC Professionale”, “Applicando” e molte altre.

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