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Il mondo Creative Commons cerca licenze per il 3D

Le licenze siglate CC sono state un successo nella protezione di software, immagini e video, mentre nel mondo dei modelli 3D l’adozione è molto meno diffusa.

In quest’ottica i Creative Commons hanno promosso un workshop nel corso del quale sono stati identificati i bisogni relativi alle licenze della comunità 3D.

Si tratta di quattro capisaldi:

  1. il monitoraggio dell’uso del file di progetto in originale;
  2. la gestione e confronto delle versioni modificate di un progetto;
  3. il blocco dell’uso commerciale di progetti disponibili gratuitamente;
  4. l’attribuzione dei credit agli autori.

Il controllo del file originale dovrebbe comprendere il numero di del file di progetto, il numero di volte che il file è stato trasmesso a una stampante (ma anche di quante volte la stampa è andata a buon fine) e la distribuzione geografica dei suoi usi.

Un tale monitoraggio può portare benefici, ma bisogna considerarne anche i costi reali in termini di privacy e libertà d’uso per gli utenti a valle.

Molto intriganti appaiono le possibilità di confrontare le versioni modificate del file di progetto, interessanti in numerose aree di processo: sicurezza, efficacia, provenienza e sviluppo di prodotti.

In particolare, con efficacia s’intende la possibilità di assicurare che la stampa vada a buon fine con diversi materiali. Il controllo della provenienza, inoltre, permette di tenere traccia delle diverse versioni del file, incluse le versioni con differenti istruzioni per la stampa e anche con processi diversi da quelli originali.

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