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GE investe 1,4 miliardi di dollari nel 3D printing

È un investimento da oltre 1,4 miliardi di dollari quello annunciato da GE, che stanzia 762 e 685 milioni di dollari rispettivamente per acquisire gli asset della tedesca SLM Solutions e della svedese Arcam, per rafforzare la sua presenza nell’ambito della manifattura digitale (pari a 683 e 617 milioni di euro).

Focus sul metallo

In particolare, la società offrirà 38 euro per azione per SLM Solutons che produce machine laser per la stampa 3D in metallo indirizzata ad applicazioni nel mondo aerospaziale, dell’energia, della medicina e dell’automotive.
Con sede in Svezia, anche Arcam ha un focus specifico sul metallico: è a lei che si deve lo sviluppo delle macchine EBM (electron beam melting) per la stampa 3D a metallo, anche in questo caso indirizzando i segmenti aerospaziale e medicale.

Riguardo la doppia acquisizione, Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di GE Italia e Israele, da noi interpellato, ci ha rilasciato il seguente commento:

«Si tratta un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso da General Electric verso la rivoluzione digitale nell’industria. L’Italia è stata un’apripista in questo ambito. Da un decennio, infatti, GE implementa tecnologie digitali dirette nella produzione del settore Aviation a Cameri, e più di recente nel settore Oil and Gas a Firenze (Nuovo Pignone) e Talamona. Queste acquisizioni porteranno nuove risorse e stimoli nell’additive manufacturing, sia in Italia che nel mondo, rendendolo uno degli elementi chiave dell’Industria 4.0».

 

Le ragioni dell’investimento di General Electric

L’investimento è importante e GE si aspetta di poter ascrivere a questo segmento di business 1 miliardo di dollari di revenue entro i prossimi 3 anni.
Per altro la società ha recentemente introdotto il suo primo componente realizzato in manifattura additiva nei motori di un jet.
Una volta completate le due acquisizioni, i due nuovi business rientreranno sotto la responsabilità di David Joyce, Presidente & CEO di GE Aviation.
Secondo quanto scritto nella nota ufficiale, queste acquisizioni dovrebbero consentire a GE di rafforzare le proprie competenze sia nell’ambito delle scienze dei materiali sia nell’ambito dell’additive manufacturing: l’idea è quella di aggiungere nuove capacità ad alcuni dei seettori chiave nei quali la società opera.

L’Europa resta centrale

È per altro interessante sottolineare che nonostante si stia parlando di un investimento globale, le competenze sull’additive saranno mantenute in Europa, nelle attuali sedi delle due aziende.
Con questa operazione GE si porta a bordo anche un numero importante di brevetti, 346 dei quali nella sola gestione delle polveri metalliche.
Le nuove competenze nell’additive, inoltre, saranno una importante integrazione a Predix, la piattaforma della società per l’Internet delle Cose, per la quale ha per altro stretto un accordo di collaborazione globale con Microsoft lo scorso mese di luglio.

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