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Finanziamenti europei alle regioni che sviluppano la stampa 3D

La Commissione europea ha comunicato alle regioni europee i partenariati che otterranno un sostegno mirato per progetti innovativi di trasformazione digitale in Europa nel contesto di una nuova azione pilota finanziata dall’UE.

L’azione pilota ha l’obiettivo di aiutare i partenariati ad ampliare i loro progetti in settori prioritari, come i big data, la bioeconomia, l’efficienza delle risorse, le tecniche di produzione avanzate o la cibersicurezza.

A seguito di un invito a manifestare interesse lanciato dalla Commissione europea nel settembre 2017 sono stati selezionati otto partenariati interregionali, guidati da una o più regioni coordinatrici.

Otto partenariati in Europa

Un partenariato di otto regioni sotto la guida delle regioni Brabante settentrionale (Olanda), Fiandre (Belgio) e Norte (Portogallo) svilupperà progetti congiunti nel campo della stampa 3D.

Partecipano all’area tematica dedicata al 3D priting l’Emilia Romagna e la Lombardia, asseme alla Vallonia (Belgio), all’Aragona (Spagna) e alla Sassonia (Germania).

La Bretagna (Francia), insieme a tre regioni e all’Estonia, si concentrerà sulla cybersecurity.

Un gruppo di nove regioni guidato dalle Fiandre (Belgio) collaborerà nel settore della bioeconomia.

Scozia (Regno Unito) e i Paesi Baschi (Spagna) coordinano un gruppo di sedici regioni in progetti comuni nel campo dell’energia rinnovabile marina ai quali partecipa anche la regione norvegese Sogn og Fjordane.

L’Andalusia (Spagna) e altre cinque regioni hanno scelto come priorità tematica le costruzioni sostenibili.

In Italia prevale l’agritech

La Lombardia e altre sette regioni hanno deciso di specializzarsi nell’economia circolare, in particolare nella fabbricazione con materiali riciclati (de/re-manufacturing).

La Toscana, altre ventuno regioni e l’Estonia concentreranno i loro sforzi per sviluppare nuove soluzioni nell’agricoltura high-tech.

Emilia-Romagna e Andalusia (Spagna) guidano inoltre un gruppo di nove regioni che presenterà progetti innovativi in materia di tracciabilità e big data nel settore agroalimentare.

Questi partenariati beneficeranno del sostegno di gruppi speciali, costituiti all’interno della Commissione, a cui partecipano esperti di vari dipartimenti tematici. Gli esperti forniranno consulenze, ad esempio su come combinare in modo ottimale i fondi dell’UE per finanziare i progetti.

Oltre a questo sostegno pratico fornito dalla Commissione UE, ogni partenariato potrà beneficiare di un servizio di consulenza esterno fino a un massimo di 200mila euro per attività di potenziamento e commercializzazione. I finanziamenti provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Le fasi dei progetti

I lavori con i partenariati inizieranno nel gennaio 2018 e continueranno fino al 2019.

Il progetto pilota intende sperimentare nuovi approcci alla cooperazione interregionale e fornire alla Commissione europea dati concreti per contribuire alla riflessione sulla specializzazione intelligente dopo il 2020.

Fino a oggi sono state adottate 120 strategie regionali di specializzazione intelligente. La loro attuazione è sostenuta da finanziamenti per 40 miliardi di EUR dei fondi della politica di coesione.

Il progetto pilota di partenariati interregionali fa parte di una nuova serie di azioni presentate dalla Commissione europea nel luglio scorso allo scopo di far progredire la specializzazione intelligente e promuovere l’innovazione nell’UE, in modo che tutte possano resistere in un’economia globalizzata.

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