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Conoscere, capire e usare le tecnologie emergenti

C’è un filo conduttore che unisce le cosiddette tecnologie emergenti ed è la creazione additiva. Per ogni piccolo passo avanti, ogni finestra che si apre, ogni tassello che si aggiunge, le tecnologie emergenti sono quelle che abilitano a fare una cosa in più.

Non distruggono, aggiungono. Sono tecnologie buone, insomma, e per il fatto di condividere questa caratteristica costruttiva sono portate a incontrarsi e a intersecarsi, producendo qualcosa di virtuoso.

È di questo virtuosismo che vuol parlare Technology Hub (MiCo fieramilanocity,dal 17 al 19 maggio 2018), l’evento professionale delle tecnologie innovative.

La fiera milanese, giunta alla terza edizione, è organizzata in nove settori riconoscibili e sinergici, proprio per facilitare il visitatore a individuare le migliori proposte nelle diverse aree tematiche. E il primo di questi settori è proprio quello che la fiera l’ha generata con il nome di 3D Print Hub.

La stampa 3D che è arrivata sulla scrivania dei professionisti ha poi aperto la strada nell’immaginario del mondo business al concetto, più ampio, di additive manufacturing.
Con la fabbrica che diventa additiva, con le stampanti 3D per la produzione che si affermano, si smette di parlare di maker e si affronta il tema dell’industria, dei service e del software, di metalli e di polimeri.

E sono proprio i materiali le cose più concrete, fisiche, che danno forma, consistenza e visibilità all’innovazione tecnologica: materiali intelligenti, compositi, nanomateriali, grafene, bioplastiche, stanno arrivando in tutti i settori applicativi, anche nella stampa 3D, e sono utilizzati per creare un mondo più sostenibile.

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La nuova realtà che contribuiscono a costruire è spesso quella che altre applicazioni provvedono ad arricchire o a far vedere in modo diverso, con applicativi, visori e servizi per realtà aumentata e virtuale. realtà che se da un lato si interseca con di automazione) dall’altro apre le porte all’intelligenza e la fa entrare dentro le cose, con sensori e machine learning, o propone nuovi modelli di interazione dei dati come blockchain. U

na realtà che bada al concreto è quella che apre le porte alle nuove soluzioni fatte da robot collaborativi, da utilizzare tanto in campo industriale quanto in quello medicale, per essere di servizio vero all’uomo e portargli un beneficio, quando lavora e quando si cura.

Per chi è portato a guardare non solo avanti, ma anche in alto, senza limiti all’immaginazione, ci sono i droni, per termografia, fotogrammetria e acquisizioni 3D, sicurezza, agricoltura, logistica, primo soccorso e protezione civile.

E proprio per coloro che l’istinto alla creazione additiva ce l’hanno, ma non dispongono delle risorse necessarie e sufficienti per concretizzarlo, chiudiamo il cerchio dell’innovazione creativa raccontando il modus operandi di tutti quei service che in Italia consentono di portare un oggetto dal pensiero alla produzione, dall’idea alla pratica, e lo fanno con l’additive manufacturing.

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