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Con il digital manufacturing cresce il Paese

Make in Italy, Fondazione Nord Est e Prometeia hanno realizzato un’indagine coinvolgendo oltre 42mila aziende del comparto manifatturiero per capire lo stato del digital manufacturing in Italia.

Ne è venuto fuori un quadro non ancora completo, ma promettente.

Lo si desume dalle stime riportate da Stefano Micelli elaborate sulla base dei numeri della ricerca “Digital Manufacturing, un’opportunità per il Made in Italy”.

L’impatto sul valore della produzione nazionale è stimato in 8,6 miliardi su base annua. Quello sulla forza lavoro in 39mila posti e il valore aggiunto nazionale in 4,3 miliardi di euro.

Sono cifre rilevanti, che derivano da un quadro in cui le realtà nazionali che già si avvalgono di stampa 3D, in proprio o in service, per la produzione sono il 25%. E quelle che fanno uso di robotica sono anche di più: 37%.

I virtuosi della digital fabrication (stampa 3D più robotica) rappresentano il 16% del comparto.

E la conferma che queste realtà sono quelle che prospereranno in futuro deriva dall’analisi dei rendimenti su base pluriennale: la forbice fra chi ha innovato e chi non lo ha fatto si è ampliata.

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