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Bioprint, arrivano i tessuti impiantabili

Un articolo apparso l’altroieri su Nature Biotechnology ha fatto il giro delle agenzie e delle testate giornalistiche di tutto il mondo. Parla di stampare in 3D tessuti biologici, scopo impianto nel corpo umano.

Lo ha scritto il ricercatore Anthony Atala e riporta l’esito del lavoro di un gruppo di cui fanno parte anche Hyun-Wook Kang, Sang Jin Lee, In Kap Ko, Carlos Kengla, James J Yoo, del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, a Winston-Salem, North Carolina.

La sede del Biotech Lab di Wake Forest, Winston Salem, North Carolina
La sede del Biotech Lab di Wake Forest, Winston Salem, North Carolina

Si tratta di una storia non nuova: lo stesso Atala ne parlò al Ted 2009.

In questa forma documentata è stata proposta alla testata americana alla metà dello scorso anno e riporta il resoconto di un lavoro di ricerca decennale sull’ingegneria dei tessuti per la produzione di costrutti cellulari vascolarizzati di medie dimensioni, con materiali biodegradabili.

Per creare in 3D organi come una mandibola, un osso cranico, una cartilagine e un muscolo scheletrico, i ricercatori hanno utilizzato una stampante chiamata ITOP (Integrated Tissue and Organ Printing) e dati provenienti da tac e risonanze magnetiche.

Come riporta l’abstract dell’articolo (qui il link), la stabilità meccanica dell’organo è ottenuta stampando idrogel cellulari insieme ai polimeri biodegradabili in modelli integrati. Un programma apposito controlla i movimenti degli ugelli di stampa. Il limite di 100-200 μm per la sopravvivenza delle cellule in tessuti ingegnerizzati viene superato con l’incorporazione di microcanali perla diffusione di nutrienti alle cellule stampate.

Atala e i ricercatori definiscono i risultati come preliminari, ossia come un primo step nella produzione di organi per il trapianto. Ma confidano nello sviluppo futuro del bioprint per la produzione di tessuti e organi impiantabili.

Per conoscere lo stato dell’arte del bioprint in Italia e nel mondo, non perdetevi il numero 11 di 3D Printing Creative.

3 COMMENTI

  1. […] Ne sa qualcosa il comparto sanitario che, proprio in Cina, la stampa 3D sta contribuendo a rivoluzionare, con protesi divenute ormai l’opzione preferita in questo genere di interventi, mentre questioni etiche comuni ad altre nazioni stanno al momento frenando la diffusione della stampa 3D nel mercato del bioprinting. […]

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