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Anima, la meccanica diventerà 4.0

In occasione della consueta assemblea generale di Anima, la federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica, che si è tenuta a Milano il 5 luglio, si è parlato molto di dati di mercato e di meccanica 4.0, quello che sarà con tutta probabilità una “cassetta degli attrezzi” che aiuterà le imprese italiane che operano in questo comparto a, se non prosperare, a stare a galla in un comparto che continua a luccicare poco.

Sul versante delle prospettive per il futuro è il presidente di Anima, Alberto Caprari, a interpretare il sentimento della platea di piccoli, medi e grandi imprenditori sottolineando senza mezze misure che per questo comparto non si può parlare realmente di ripresa, perché le cifre non torneranno mai più sui valori precedenti a quelli della crisi globale.

Nonostante questo Caprari ha potuto sfoggiare cifre non del tutto insoddisfacenti: una crescita della produzione di due punti percentuali per i produttori di meccanica italiani nel 2015 e una previsione di ulteriore crescita dell’1% per il 2016, grazie alla “piacevole sorpresa” di una ripresa della domanda interna.

I dati salienti presentati dicono di una produzione 2015 a 44,2 miliardi di euro e di stime 2016 per 44,6 miliardi di euro. Le esportazioni valgono 26 miliardi di euro (+2% 2015 vs 2014) e rappresentano il 59% del fatturato totale.

Cos’è la meccanica 4.0

La meccanica 4.0 viene vista come uno dei possibili strumenti per aiutare le aziende italiane a rimanere competitive sul mercato, tanto che Anima chiede apertamente al Governo un «fondo 4.0 destinato all’innovazione per il rilancio della meccanica, perché il futuro è, comunque, Industry 4.0».

Lo conferma nel suo intervento anche Marco Fortis, direttore e vicepresidente di Fondazione Edison, sottolineando però che termini come “quarta rivoluzione industriale” o “fabbrica 4.0” siano soltanto etichette, a volte confuse e spesso poco apprezzate dagli imprenditori, che rappresentano un unico fondamentale paradigma: «il collegamento in tempo reale di esseri umani, macchine e oggetti per la gestione intelligente di sistemi».

Non una rivoluzione, quindi, ma un percorso innovativo partito da anni e in pieno corso.

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